Si erge su un’ampia aiuola circolare, ed è costituito da due blocchi quadrati degradanti verso l’alto e culminanti con una stele. L’intera superficie del blocco sottostante la stele era rivestito senza soluzione di continuità, da una spessa fascia di bronzo, raffigurante figure umane che rappresentavano i Fanti nell’attimo del supremo sacrificio della loro vita per la Patria. Sul blocco sottostante la fascia delle figure in bronzo, fu inciso:

BARLETTA
AI SUOI PRODI FIGLI
CADUTI NELLA GRANDE GUERRA
MCMXV MCMXVIII

Il bronzo, recante le figure allegoriche a sbalzo, fu asportato e donato alla Patria nel corso della II Guerra Mondiale 1940-1945(alcune fonti specificano nel corso del 1941) per farne munizionamento. Pregevole opera dello scultore Ferrara, di Napoli, per l’importantissimo significato espresso, fu appositamente installato in un punto centrale della Città. Fatalità e crudeltà renderanno ancor più tristemente nota quest’area cittadina, per l’eccidio nazista compiuto ai danni di dieci vigili urbani e due netturbini, che innocenti furono fucilati alcuni anni dopo, il 12 settembre 1943, presso l’adiacente palazzo delle poste. A seguito della rimozione della significativa ed importante opera, sul blocco spoglio, che lascia immaginare il profilo delle figure sbalzate, fu apposta una piccola targa marmorea, recante impresso:

DEMMO ANCHE IL BRONZO CHE ETERNAVA IL NOSTRO SACRIFICIO

Dalla cittadinanza è stato richiesto più volte di ridare al monumento quanto gli è stato tolto, ma non pochi, furono coloro che, come il fervido patriota e cronista di patrie memorie Mons. Giuseppe D’Amato, suggerirono di lasciare il monumento spoglio com’è d’ogni suo ornamento, a testimonianza del sacrificio della Città per la Patria. Per i disumani avvenimenti bellici, avvenuti a livello mondiale da allora sino ad oggi, il monumento assurge a simbolo dei Caduti di tutte le Guerre.

Cronistoria dell’inaugurazione
Barletta fu tra le prime città d’Italia ad erigere un monumento che tramandasse ai posteri il sacrificio dei suoi Caduti nella Grande Guerra 1915-1918. Per la circostanza, fu costituito un apposito comitato, promosso dal generale di brigata Francesco Maria Torre, presidente della locale sezione della Associazione Nazionale Combattenti, supportato dall’entusiastica accoglienza dell’iniziativa da parte della cittadinanza, che rispose unanime all’appello per la copertura della spesa. Alla cerimonia d’inaugurazione, avvenuta il 18 marzo 1929, le autorità presenti furono: Il prefetto di Bari, Albini; Il comandante del corpo d’armata di Bari; l’ammiraglio Cuturi, comandante la Piazza Marittima di Taranto. Dopo la benedizione impartita da S. E. Mons. Macchi Vescovo di Andria, seguirono i discorsi commemorativi del nostro concittadino dott. Vito Lattanzio, al tempo commissario prefettizio al Comune e quello del generale Attilio Terrazzi, capo di stato maggiore appositamente invitato per la cerimonia, al quale per l’occasione fu conferita la cittadinanza onoraria. Il momento commemorativo proseguì presso il Teatro Comunale “Giuseppe Curci”, dove la pianista Maria Giannone, (che già precedentemente si era esibita in diversi concerti per contribuire con la sua opera alla realizzazione del monumento), interpretò un concerto per pianoforte solo e vari momenti musicali, accompagnando al pianoforte cantanti lirici. Il ricavato di questo concerto e di tutti i precedenti, fu interamente devoluto al Comitato.

A cura di Gianluigi Gorgoglione (coro Il Gabbiano - Barletta)