Jazzo del Demonio - Mappa

Jazzo del Demonio - Dettagli

Viene definito jazzo uno specifico recinto per pecore tipico della Puglia che solitamente costeggia i vari tratturi e sfruttato per lo più per la transumanza.

Lo Jazzo Scoparella, o del Demonio, è uno dei gioielli dell’architettura rurale delle Murge. Posto su un versante in pendenza, in modo da evitare l’accumulo delle deiezioni degli animali e della pioggia, ospita un ricovero per ovini e caprini, suddiviso da muretti a secco dotati, sul lato esterno, dei caratteristici “paralupi” spioventi. Il contesto è impreziosito da grandi roverelle e dall’incombere del ponte in pietra del canale principale dell’Acquedotto Pugliese. In prossimità della Jazzo è possibile osservare un mungituro, la cui funzione era quella di facilitare il lavoro di mungitura e tosatura delle greggi. La sua struttura ha una forma ovale, costituita da una parte centrale di forma rettangolare affiancata da due recinti semicircolari. Il recinto superiore, all’interno del quale sostava il gregge, è dotato di due passaggi che lasciavano passare pochi animali per volta nello spazio centrale, dove venivano munti o tosati; terminate le operazioni, passavano nel recinto inferiore attraverso diverse uscite.

Una quercia secolare al centro di un vasto spiazzo, con un nome legato a una leggenda davvero particolare. Si narra come, nell’inverno del 1870, una forte pioggia cadde presso il Bosco di Scoparella, costringendo due pastori e i loro greggi a sostare presso una costruzione di fortuna sita nelle vicinanze. Accesero un fuoco e iniziarono a riscaldarsi, quando improvvisamente, sovrastando il suono delle gocce che cadevano intorno a loro, i cani da guardia iniziarono ad abbaiare con prepotenza, rabbiosi come accadeva di rado, tacendo poi all’improvviso. Nel silenzio che si creò ci fu il bussare della porta, e un mendicante dall’altro lato chiese aiuto. I due uomini lo fecero entrare, concedendogli di riscaldarsi al loro fuoco e dividendo con lui una parte dei loro viveri. Questi approfittò del ricovero riprendendo le forze, e, dopo poco, grazie alla luce delle fiamme, gli uomini notarono che ai piedi aveva degli zoccoli pelosi da caprone. Riconobbero in lui il demonio, e corsero a ripararsi sotto un crocifisso. Il mendicante scoprì il suo volto, ormai in forze, e sparì in un lampo che illuminò a giorno la baracca. Il giorno seguente i due si resero conto, col sereno, che i loro animali erano sopravvissuti senza conseguenze: da lì capirono che i cani da guardia avevano attaccato e ferito il nemico, costringendolo a quella ritirata per riprendere le forze. Nacque così lo Jazzo del Demonio, location dove tutt’ora giungono scolaresche in gita, all’interno del Bosco della Scoparella, per sentire la leggenda ma anche per ammirare i dolmen, le necropoli e i castelli delle zone limitrofe.


Jazzo del Demonio - Foto
Jazzo del Demonio
Jazzo del Demonio
scattata il 14/03/2021
Jazzo del Demonio
Jazzo del Demonio
scattata il 02/06/2022
Jazzo vicino Bosco Iatta, a sud del Jazzo del Demonio
Jazzo vicino Bosco Iatta, a sud del Jazzo del Demonio
scattata il 02/06/2022
Murales, Jazzo vicino Bosco Iatta, a sud del Jazzo del Demonio
Murales, Jazzo vicino Bosco Iatta, a sud del Jazzo del Demonio
scattata il 21/11/2021